Sono circa 2 miliardi in tutto il mondo e rappresentano un terzo dei consumatori globali: sono quelli che nell’immediato futuro influenzeranno maggiormente le strategie di vendita e di digital marketing delle aziende.
Sono circa 2 miliardi in tutto il mondo e rappresentano un terzo dei consumatori globali, quelli che nell’immediato futuro influenzeranno maggiormente le strategie di vendita e di digital marketing delle aziende: in una parola, la Generazione Z: protagonista del webinar organizzato da Sì Sposaitalia Collezioni “Meet the Generation Z Bride” che ha cercato di definire valori e comportamenti di acquisto della prima generazione mobile first della storia per poter fornire dati utili a orientare le strategie di aziende e brand.
Partendo da una premessa semplice ma assolutamente non scontata: giovani e giovanissimi credono fortemente nel matrimonio, che sia il punto di arrivo di legami nati virtualmente o meno, ciò che risalta è proprio l’attenzione per quei valori di autenticità e di tradizione che ci riportano direttamente alle origini e le proiettano nel futuro.
Farsi interpreti dei desiderata estetici di questa generazione è una sfida che molti player stanno già affrontando, in un percorso evolutivo accattivante ma sempre nel segno dell’heritage. Lo sa bene Dario Mongioy, General Manager del brand Elisabetta Polignano, uno dei principali protagonisti della bridal couture made in Italy, che confessa di trovare ispirazione dalla Generazione Z già da tempo per le sue creazioni perché “tutto si evolve, tutto cambia, nulla è fermo e questo cambiamento deve essere affrontato con fiducia ed entusiasmo. A partire dai codici estetici che interessano l’abito, in cui couture e tecnologia devono instaurare un dialogo continuo, e il suo valore assoluto la cui bellezza è diretta emanazione di un savoir faire che deve essere perpetuato, conservato, tutelato senza compromessi”.
E’ importante però rimarcare quelle differenze che sono destinate a cambiare in maniera inesorabile lo scenario futuro. In primis, la sostenibilità, che deriva dall’atteggiamento ponderato e consapevole che la Gen Z dimostra a più riprese di avere: dall’abito all’organizzazione del matrimonio, tutto è incentrato sul rispetto dell’ambiente, il vero fattore discriminante e la sola ricchezza a cui guarda questa generazione alla quale lasceremo “un debito come eredità”, come commenta Giorgio Ravasio, Country Manager Italia di Vivienne Westwood che prosegue “per questo agire subito e agire davvero non è più una scelta ma un dovere morale a cui non è più possibile sottrarsi: la sostenibilità è un tema delicato, non come un fiore ma come una bomba e come tale ha bisogno, per essere maneggiata adeguatamente, di competenza, attenzione, responsabilità e assoluto istinto di sopravvivenza. Fare meno e fare meglio è soltanto una delle tante possibili scelte in questa direzione”.
Ma come sarà lo scenario economico in cui si troveranno a competere i brand? Le prospettive, al netto del momento attuale, appaiono più che confortanti, soprattutto se inserite in quella ripresa che tutti auspicano ma che tarda ad arrivare, seppur accompagnata da un reale ottimismo.
“Se nel secondo trimestre di quest’anno è attesa un’attenuazione della flessione, si potrà parlare di recupero solo a partire dal terzo trimestre auspicando un graduale ritorno alla normalità compatibilmente con la diffusione del piano vaccinale negli ultimi mesi dell’anno” cosa di cui è certo Gianfranco Di Natale, General Director di Confindustria Moda e SMI.
Il che significa che le aziende reagiscono, che il sentiment è propositivo, che vengono messi in atto tutti gli strumenti necessari per andare avanti e trasformare un momento di stallo in un’opportunità. Se è innegabile che ancora non si possa parlare di ripartenza tout court, un certo dinamismo è visibile nei mercati internazionali, soprattutto guardando a est.
Considerazioni confortanti che fanno sperare che, al momento di raggiungere l’altare, i GZ si saranno lasciati alle spalle le difficoltà del momento pandemico per vivere pienamente il loro giorno del sì in maniera indimenticabile, così com’è giusto che sia.