Ripartenza, tendenze e sostenibilità nel diario di bordo dei buyer del settore
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Ripartenza, tendenze e sostenibilità nel diario di bordo dei buyer del settore

Il segmento bridal visto da Monica Gabetti, titolare dell’atelier omonimo: in virtù della sua posizione strategica al confine con la Svizzera – Como - gode di una visione complessa e versatile.

Ripartenza, cambiamenti, tendenze e sostenibilità nel diario di bordo dei buyer del settore che provano a dare uno spaccato chiaro e completo dello stato dell’arte.

 

Sì Sposaitalia Collezioni ha ascoltato Monica Gabetti, titolare dell’omonimo atelier che, proprio in virtù della sua posizione strategica al confine con la Svizzera (Como), gode di una visione complessa e versatile. A partire dal prodotto, cuore nevralgico di tutto per i buyer, e dimostrazione della vivace creatività che contraddistingue il comparto. Ma quali saranno i trend che interesseranno l’abito da sposa? Monica Gabetti non ha dubbi nell’identificare nella preferenza per vestiti più easy ma sempre ricercati, la direzione da seguire: creazioni leggere, informali, realizzate prediligendo tessuti naturali e pregiati. Saranno proprio queste le scelte verso le quali si indirizzeranno gli acquisti futuri dell’atelier, volti a privilegiare un easy to wear meno strutturato e più libero. Sempre, però, mantenendo anche una vasta selezione di offerte alternative per completare la proposta vivace che caratterizza il punto vendita.

 

Del resto è evidente come la situazione pandemica abbia cambiato l’esperienza di acquisto anche e soprattutto nel segmento degli abiti da sposa in cui l’approccio è diventato più accorto e studiato, pronto a ogni evenienza. Come nel caso della sostenibilità che, lentamente, sta prendendo piede nel settore non tanto come richiesta diretta della sposa ma soprattutto come filosofia delle aziende bridal, sempre più orientate verso l’utilizzo di materie ecosostenibili.

 

Un discorso a parte lo merita l’universo digital per Monica Gabetti che, per quanto consapevole dell’importanza dello strumento online, è convinta che il settore bridal non sia ancora maturo per una digitalizzazione tout court che possa prescindere dall’emozione che la scelta di un abito da sposa comporta. Che deve essere e sarà ancora per molto una questione “reale”, da vivere in diretta con parenti e amiche. Diversamente, per quanto riguarda il rapporto tra azienda e atelier, il web può essere un valido supporto e rivelarsi vincente in molti frangenti. Non poteva che essere così per una realtà, come quella dell’atelier Gabetti, per la quale il rapporto empatico con la sposa è fondamentale e in cui l’utilità di una relazione diretta si basa anche sulla praticità del servizio di sartoria interno, sempre pronto a soddisfare le richieste e le modifiche per rendere ogni abito perfetto per i desiderata delle bride to be.