Sì Sposaitalia Collezioni: focus sulla community per interpretare il futuro del bridal
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Sì Sposaitalia Collezioni: focus sulla community per interpretare il futuro del bridal

Riflettori puntati sulla prossima edizione che riparte dalle considerazioni – reali - di tutti i suoi protagonisti.

 

C’è attesa per l’edizione di settembre di Sì Sposaitalia Collezioni – in programma dal 24 al 27 – che segna un importante momento di ripartenza dell’intero segmento bridal nazionale e internazionale all’insegna del valore di comunità.

 

Sì Sposaitalia Collezioni ha infatti avviato un programma di focus con alcuni dei più importanti stakeholder per indagare threat e strengthnesses del sistema nel nuovo scenario post-covid. In particolare, grande attenzione è stata riservata al retail, colpito  dal rinvio delle cerimonie. Momenti di incontro e confronto che oltre a rafforzare il senso di community che da sempre caratterizza la manifestazione prepara il terreno per l’emergere di nuove idee e opportunità.

 

Molte sono state le strategie messe in atto dai player, una fra tutte lo sviluppo del settore digitale anche e soprattutto in relazione al processo di acquisto degli abiti, con un ampio uso dei canali social per amplificare il carattere scenografico del vestito: il fatto di vedere indossato un abito da un influencer ne aumenta sicuramente il carattere di esclusività ma a questo vanno aggiunti accorgimenti necessari per avere una proposta più personalizzata. Le strategie messe in atto in questo senso sono molte e vanno dall’uso dei canali più innovativi come Tik Tok all’impiego di agenzie specializzate proprio in social network: sono accorgimenti dispendiosi ma che si sono rivelati necessari nell’ottica di adeguarsi al mercato e di reagire alla situazione di stallo attuale.

 

Del resto quello su cui si punta maggiormente per volgere in positivo l’evoluzione della situazione è, in primis, il valore del Made in Italy che caratterizza la maggior parte delle realtà della community: una qualità capace di fare sempre la differenza anche e soprattutto in un momento di crisi.  Un valore riconosciuto dai commercianti ma meno dalle spose che spesso sono colpite dal coté immaginifico di un abito che dalla sua qualità: soprattutto le ragazze più giovani, stimolate dai social network - ricercano qualcosa di diverso e di estroso, indipendentemente dall’origine della sua fattura. Questo deriva, a detta di molti, dalla mancanza di un’educazione all’eccellenza nel prodotto e perché le grandi maison, soprattutto estere, investono molto sulla comunicazione uniformando le scelte delle giovani spose. Da più parti si alza l’augurio che anche le aziende italiane comincino a muoversi in questo senso, comunicando meglio e di più. I programmi televisivi dedicati al wedding l’hanno confermato: la creazione del gusto passa necessariamente da una condivisione unanime di contenuti che deve necessariamente essere comunicata in maniera adeguata.

 

E se è vero che nel bimestre marzo-aprile sono stati oltre 17mila i matrimoni rimandati, l’attenzione è forzatamente concentrata sul prossimo anno, cosa per la quale sono tutti molto preparati: si aspettano momenti frenetici, è vero, non privi di difficoltà, ma dietro l’angolo c’è la soddisfazione di raggiungere i propri obiettivi. Sì, perché sicuramente non manca la voglia di fare e di organizzarsi per reagire alle difficoltà transitorie del momento: rimane un ottimismo di base sul quale investire e che fa e farà la differenza.

 

Tutto questo getterà le basi per l’edizione settembrina di Si SposaItalia Collezioni che, come sempre, darà uno spaccato reale e pulsante dello stato dell’arte e costituirà un importante incentivo per guardare al domani: tutti sono d’accordo nell’accordare importanza al momento fieristico per ritrovarsi, confrontarsi e affrontare con serenità il futuro.