Continua il progetto on the road tra tendenze e tradizioni del giorno più bello.
Oh, l’amour! Toujours soprattutto nel giorno del matrimonio. Perché è innegabile che le nozze in salsa francese siano quelle a più alto tasso di romanticismo. Da sempre. Che si scelga la Ville Lumière, cornice perfetta per celebrazioni scenografiche con i suoi scorci iconici e meravigliosi, o l’atmosfera senza tempo di un castello nella Valle della Loira con il suo patrimonio principesco amplificato da arredi d’autore e giardini incantati. O, perché no?, che si sia attratti da sfondi più tempestosi e selvatici come le coste della Bretagna o i colori avvolgenti della Normandia senza dimenticare la Provenza e la sua poesia pastello, il risultato non cambia. Le mariage en France è, da sempre, una delle celebrazioni più attese e scenograficamente d’impatto in virtù di quel gusto d’Oltralpe nel rendere tutto magicamente très chic. Un evento che si conferma anche nei tempi attuali il centro dei sogni di spose e sposi che, al netto del periodo pandemico, hanno ripreso con vigore a far crescere il numero dei riti, religiosi o civili che siano, in terra francese con il corollario di rituali e abitudini fortemente riconoscibili. Cerimonie e ospiti, banchetti e bouquet ma soprattutto l’abito, che ancora una volta conquista la scena e diventa protagonista dell’indagine in movimento di Sì Sposaitalia Collezioni che, con il suo #sisposaontour, consegna alla sua community un coup d’oeil vivace sur le grand jour francese.
Forte di una tradizione che attraversa i tempi e che si caratterizza per quel tocco autoctono dispiegato un poco ovunque, fedele anche nell’epoca attuale a veri e propri incontournables come l’attenzione per una perfetta ospitalità e la cura maniacale dei dettagli che, dalla mise en place arriva alla robe de mariée, il matrimonio in Francia si conferma importante anche se, inevitabilmente, cambiato. E la causa principale è stata, ovviamente, la pandemia che non solo ha frenato e poi rallentato lo svolgersi delle cerimonie ma ha stravolto anche il modo di approcciarsi ad esso. Come per esempio nella scelta dell’abito. “Il nostro atelier accoglieva la sposa e almeno 5 sue amiche mentre oggi l’accompagnamento si è ridotto a sole due persone” spiega Rachel Bruzzi di Geneviève Avril, la maison alsaziana che aggiunge anche come il quadro generale abbia cambiato lo scenario di fare business. Ovvero meno fiere, meno possibilità di confrontarsi con il pubblico e di fare scouting di marchi. Per fortuna che c’è il web, verrebbe da dire, ma i canali social non possono sostituire il contatto umano che si stabilisce soprattutto nel momento della difficile ed emozionante scelta dell’abito perfetto. Però non bisogna sottovalutare il potere della rete nell’ispirare e indirizzare le scelte a livello embrionale, cosa che si è rivelata fondamentale durante gli anni scorsi, come rivela Suzanne Lignelet di Nicea Mariage, la boutique di Nizza che ha fatto della personalizzazione e dell’attenta selezione delle marche presenti la sua cifra distintiva. E a tal proposito, quali sono i brand più amati in terra francese? Da loro, non hanno dubbi, vengono privilegiati creatori dalla forte personalità e dalla creatività caratteristica ma le preferenze, al netto delle maison italiane che compongono la loro vetrina, sono sempre più accordate a firme spagnole.