Che cosa emerge dal fitto calendario della bridal week di New York?
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Che cosa emerge dal fitto calendario della bridal week di New York?

Tendenze confermate e tendenze emergenti, nuove dimensioni, nuovi decori e un filo che continua e lega una storia di bianco totale.

Una pioggia di perle

 

Un filo di perle regolari nel più puro stile bon ton le aveva indossate Jackie Kennedy quando aveva sposato il futuro presidente John, confermando la superstizione. Ora però le perle si sono spogliate di quell’aria per benino per diventare un decoro creativo e tempestare bustini, gonne, posarsi come gocce su un velo, disporsi fitte fitte o allinearsi per un’acconciatura.

 

 

L’abito corto

 

Non più una scelta di ripiego, a volte neppure una seconda scelta, l’abito corto rivendica tutta la sua vanità e si presenta come importante, pluridecorato, gonfio, a volte dotato persino di strascico o di velo allungato. accorciare l’orlo non è una scorciatoia, ma un concentrato di contenuti fashion.

 

 

L’abito gonfio

 

Goffrata, arricciata, la gonna sembra non volerne sapere di minimalismo ma è tornata ingombrante e importante. Non si limita e non si contiene, gioca con i volumi, esagera, esaspera i particolari. Niente linee scivolate, morbide, ma la voglia di strafare e di citare persino Rossella O’Hara.

 

 

Il drappeggio

 

Maestra di drappeggio fu ‘le couturier des couturiers’ ovvero Madeleine Vionnet che, affascinata dal classicismo greco, accompagnava il corpo con lo sbieco avvolgendolo senza costringerlo. Una modalità ripresa ora come una fusciacca appoggiata quasi per caso sul décolleté, come partenza di una gonna, come un mantello. Un decoro non tanto semplice e ispirato  ai pepli antichi, ma importante e forte come dettaglio di Alta moda.

 

 

Giuliana Parabiago