Se la Generazione Z si scopre sensibile
Novità

Se la Generazione Z si scopre sensibile

L’editoriale di Giuliana Parabiago.

La scoperta della Generazione Z rivela una serie di valori, in parte nuovi e in parte tradizionali, che sono stati interiorizzati. La ricerca non evidenzia, come empiricamente ci si sarebbe aspettati, balzi in avanti dal sapore anticonformista o gradi rotture, ma piuttosto una linea di continuità che tesaurizza esperienze etiche ed estetiche dando loro un nuovo significato: più vero, più sentito e più profondo.

 

La tendenza a spettacolarizzare sembra aver lasciato il posto ad un desiderio di concretezza, alimentato dalla sensibilità collettiva provata dal problema pandemico.

 

La voglia di un abito da sogno e di una festa inclusiva (raramente con più di 100 persone) continuano ad esercitare la loro forza attrattiva, calibrandone alcune caratteristiche. Vince il bianco che crea un'identità forte, la linea ad 'A', ma aggiornata secondo le proporzioni della moda. Ad affiancarlo, la consapevolezza dell'importanza degli accessori: velo, scarpe, bijoux, che corrisponde al peso determinante che questi 'segni' hanno ormai acquisito nell'abbigliamento.

 

Poco percepito è il valore del Made in Italy in sé stesso, mentre si fa largo un atteggiamento responsabile che si interessa al fattore sostenibilità. Una visione più ampia di cui il Made in Italy è un aspetto ma non il solo aspetto. C'è la voglia di conoscere che cosa c'è dietro al brand, la curiosità per uno storytelling autentico e per una filiera che rispetti la natura e non sprechi.

 

Interessante è il riconoscimento della wedding planner che, in Italia, ha percorso un cammino più lungo e sorprendente, ma che ora ha affermato definitivamente il proprio ruolo e la propria funzione.

 

Si fa ricerca, si guarda, si scopre, ci si informa virtualmente, ma ci si vuole incontrare realmente.

 

È l'atelier, la boutique la meta finale.

 

L'esperienza dell'acquisto dopo tanti progetti, pensieri, investimenti, sfocia in un'esperienza vera che chiede accoglienza e competenza. Un'esperienza da condividere con la mamma e con le amiche più vicine, consapevoli di quanto quel momento verrà ricordato. Non basta più proporre tanta scelta o essersi conquistati l'esclusiva di uno stilista ambito. È diventata fondamentale la CUSTOMER EXPERIENCE: il modo con cui si espongono e presentano le collezioni, la relazione che si riesce a creare con la sposa, l'empatia che si instaura con il nucleo familiare (mamma, sorella, amica, padre),  la qualità dell'accoglienza e la capacità di far sentire a proprio agio, la competenza e l'aggiornamento sulle tendenze e sul mercato, l'atmosfera piacevole, ludica ma nello stesso tempo dall'approccio serio, la sensazione che daremo tutto il tempo necessario (anche se lo gestiremo) e l'attenzione massima. E, elemento importantissimo, la disponibilità all'ascolto, the tone of voice, perché è questo insieme di capacità che determina la vendita e la credibilità sul mercato. Ci si informa sui social, ma si verifica di persona. Il virtuale e il reale si incontrano e si fondono in un valore condiviso. Ci si aspetta un servizio dedicato, assolutamente ad personam.

 

La generazione Z è sensibile, è consapevole delle proprie emozioni e non ne ha paura e allo show preferisce una festa che corrisponda alla propria personalità, anche interiore, da realizzare passo dopo passo.