Ci si sposa… e con entusiasmo!
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Ci si sposa… e con entusiasmo!

È finalmente arrivato il momento tanto atteso. Dopo un fermo quasi totale che contemplava soltanto qualche piccola eccezione, si ricomincia a festeggiare e alla grande! 

 

Sono in crescita i numeri dei matrimoni e delle cerimonie in generale (feste religiose, compleanni) e quindi, parlando di abbigliamento, la cerimonia e gli abiti da sposa si trovano al centro dell’attenzione. 

 

Un fenomeno naturale, iniziato timidamente con l’allentarsi delle restrizioni e via via andato in crescendo nei paesi in cui l’emergenza sanitaria è rientrata. 

 

Negli Stati Uniti il 2022 sarà l’anno con il maggior numero di cerimonie, dal 1984 in poi e anche in Italia ci si aspetta una bella ripresa, tenendo conto che nel 2020 i matrimoni sono stati 96.841, -47,4% rispetto al 2019 (dati Istat) con il netto sorpasso dei civili sui religiosi. 

 

Non c’è dubbio che chi ha atteso fiducioso ora diventi operativo, ma al di là delle statistiche che cosa è cambiato? 

 

Sembra si affermeranno due tendenze contrapposte: da un lato  i matrimoni mini e minimali, sotto i 50 invitati, dall’altro torneranno quelli affollatissimi dai 100 ai 150. Decisamente in crescita l’approccio etico: l’obiettivo non è soltanto l’intrattenimento, ma Millennial e Generazione Z vogliono dare anche un messaggio, un contenuto positivo e così il matrimonio da white diventa green. Attento agli sprechi, non più cibo in abbondanza, ma cibo scelto con estrema cura, di prossimità, così come gli addobbi floreali. Valori che si esprimono sia nei domestic wedding che nei destination wedding. E mentre l’investimento torna ad avvicinarsi a quello del prepandemia, si accorciano i tempi dei preparativi. Forse il tempo di chiarirsi le idee c’è stato e anche troppo: si inizia non più con i canonici 12/9 mesi prima, ma se ne fanno bastare anche 4/5, mentre si allungano i festeggiamenti, quasi obbligatori gli addi a nubilato/celibato e i ‘many days wedding’, perché a prevalere è la voglia di stare insieme. Nel contempo si rifiutano categoricamente i format già confezionati e si esige una personalizzazione totale a cui il mercato delle wedding planner, e in parte anche quello degli abiti da sposa, ha prontamente risposto. 

 

Giuliana Parabiago