In presenza, finalmente
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In presenza, finalmente

L’editoriale di Giuliana Parabiago.

Si è appena conclusa Sì Sposaitalia Collezioni. È stata un’edizione di moda, di business, ma è stata soprattutto un’edizione di emozioni.

 

Proprio come si addice al mondo della sposa e della cerimonia.

 

Ci siamo ritrovati, incontrati di nuovo, dopo due anni, dopo tanti Zoom, Teams, Skype. Superato il primo sbigottimento, avevamo investito il tempo in riflessioni, progetti, ricerche che restavano però teorici.

 

Era il confronto con il mercato che mancava, erano i matrimoni veri, gli acquisti, le scelte, la vendita, l’esposizione.

 

Si parla di ripartenza, ma non ci siamo mai fermati.

 

E ora siamo a chiederci se vogliamo normalizzarci o se siamo semplicemente cambiati. Le aziende hanno sperimentato altri modi di proporre le collezioni, hanno fatto viaggiare disegni e campioni di tessuto rilegati come volumi preziosi, hanno miniaturizzato gli abiti, riproducendo campionari ‘tiny’ decisamente più trasportabili, ma non meno affascinanti, hanno fatto incontrare spose impazienti con sarte ingegnose.

 

Impossibile ora tornare indietro. Siamo tutti consapevoli che nulla può sostituire la forza e il piacere dell’incontro e per quanto si discuta sull’opportunità delle sfilate, si confermano l’unico modo per raccontare un’emozione.

 

Questa lunga esperienza certamente sedimenterà il nostro modo di porci.

 

Un recente sondaggio realizzato da Sì Sposaitalia Collezioni in occasione del webinar dal titolo “Meet the Generation Z Bride”, ha definito sogni e aspettative della Generazione Z (nati fra il 1995 e il 2010) rimettendo l’abito bianco e romantico sul piedistallo. Ma è come si cerca e si arriva a questo abito che è cambiato, sono i percorsi che hanno incluso social e digitale come strumenti di approccio, senza nel caso della sposa, sostituirsi all’esperienza in atelier e in boutique che diventa più conclusiva che esplorativa. Proprio come in manifestazione, si concentrano e si sommano gli elementi per decidere. E’ cambiato il modo di comunicare, di prepararsi.

 

Ora ci aspetta un anno che ovunque sarà ‘ affollato' di matrimoni: ai nastri di partenza coppie stufe di aspettare e conio desiderio di concretizzare. C’è voglia di concludere, di andare dritto al cuore. Le aziende devono snocciolare le tendenze, ma nello stesso tempo lavorare sull’identità di marchio, sulla riconoscibilità, sull’heritage.

 

Tornano ad essere strategici i loghi, le cifre, in altre parole ‘i segni riconoscibili’. Si trae spunto dal passato per proporre una creatività nuova e consapevole che riaffermi i connotati del brand, valga per tutti l’esempio dell’Archivio di Gucci che Alessandro Michele ha voluto come stimolo e ricchezza e che ha suscitato un’attenzione incredibile e prospettica.